Le malattie perimplantari: strumenti diagnostici e terapia

Le malattie perimplantari: strumenti diagnostici e terapia

La prevalenza della peri-implantite riportata da vari studi, non ha valori costanti e si possono raggiungere percentuali del 40% nei pazienti parodontalmente compromessi.

Numerosi fattori concorrono alla patogenesi di queste malattie. Fattori come la storia di malattia parodontale, il fumo, il diabete o l’eccesso di materiale per la cementazione sono importanti risk factor per lo sviluppo delle malattie peri-implantari.

La diagnosi svolge un ruolo fondamentale nel trattamento delle malattie peri-implantari, in quanto si è dimostrato che tanto più è precoce la diagnosi della malattia tanto più efficace sarà il risultato della terapia. I criteri diagnostici sono ancora controversi in letteratura, anche se esiste un parere unanime sull’importanza dei segni clinici di infiammazione: sanguinamento al sondaggio o suppurazione, spesso accompagnato da un aumento della profondità di sondaggio.

L’eziologia della peri-implantite è simile per le sue caratteristiche alla parodontite cronica. Come la parodontite, la peri-implantite è una malattia multifattoriale. La risposta infiammatoria dell’ospite alla placca è molto più marcata intorno agli impianti che ai denti.

I modelli patogenetici simili della parodontite e della peri-implantite hanno suggerito anche dei simili approcci terapeutici, infatti le terapie delle malattie peri-implantari prevedono anch’esse una fase causale volta all’eliminazione della placca batterica e alla decontaminazione delle superfici implantari e successivamente una fase correttiva preposta all’eliminazione del difetto peri-implantare, nelle due diverse metodiche chirurgiche, resettiva o rigenerativa.

L’aspetto chiave della terapia peri-implantare è rappresentato dalla decontaminazione della superficie implantare.  Sono stati proposti molti agenti decontaminati e altrettanti strumenti meccanici, allo scopo di favorire una completa detersione della superficie implantare. Di fatto non ci sono dati indicativi in letteratura, che possano chiaramente guidare il clinico nella scelta del corretto approccio terapeutico. La gran parte delle terapie proposte in letteratura hanno mostrato una buona capacità di migliorare i parametri clinici, ma difficilmente portano ad una risoluzione completa del difetto peri-implantare.

Ancora una volta la prevenzione rappresenta l’elemento più importante nell’insorgenza e nella progressione delle malattie peri-implantari. Una corretta analisi dei fattori di rischio e l’impostazione di regolari richiami di controllo del paziente sottoposto a terapia implantare, così come l’educazione alle corrette abitudini e stili di vita, permetterebbero al clinico di intercettare precocemente l’insorgenza della peri-implantite e di trattarla con risultati più predicibili ed efficaci.

 

Laureata in Odontoiatria e Protesi Dentaria e Specializzata in Chirurgia Odontostomatologica presso l’Università degli Studi di Firenze. Assegnista di Ricerca, cattedra di Parodontologia, Università degli Studi di Firenze, dal 2002 al 2011. Svolge la libera professione a Firenze. Tutor e responsabile del progetto di Tirocinio di Odontostomatologia Integrata al VI anno del CLOPD dell’Università degli Studi di Firenze dal 2016. Svolge la libera professione a Firenze dedicandosi prevalentemente alla Parodontologia.
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