Nella pratica odontoiatrica quotidiana i laser sono utili per la cura di molte patologie, ottenendo risultati predicibili e duraturi in endodonzia, parodontologia, estetica, odontoiatria conservativa, chirurgia e fotobiomodulazione.
La tecnologia laser in associazione, o in alternativa, ai metodi convenzionali porta numerosi vantaggi per i pazienti e contemporaneamente innalza la professionalità dello studio.
Un esempio tipico è il suo uso nella malattia parodontale e perimplantare.
La parodontite è un’infezione polimicrobica, i batteri invadono il cemento radicolare, i tubuli dentinali e la profondità delle tasche con depositi di tartaro.
Una corretta diagnosi, attraverso un processo decisionale guidato, dà indicazioni per la terapia chirurgica e non chirurgica.
La terapia non chirurgica si avvale di device minimamente invasivi ed efficienti per la disinfezione con polveri, US e laser, associando l’utilizzo di sistemi ingrandenti.
La procedura alla poltrona inizia con uno sciacquo di soluzione alla Clorexidina.
In epoca Covid-19 e nell’ottica di contenere il più possibile la contaminazione ci si attiene alle indicazioni precauzionali in corso ed inoltre è consigliabile un iniziale sciacquo con soluzione di H2O2 allo 0,1-0,5%.
Si isola il campo con un divaricatore per labbra e guance e si irradia in toto il cavo orale con un laser a diodi con i parametri per i virus.
Si utilizzano quindi le polveri e gli US per la rimozione del biofilm batterico e delle concrezioni di tartaro, necessaria una aspirazione ad alta velocità.
Successivamente, previa abbondante irrigazione sulculare con H2O2 a 20 volumi veicolata da micropipette, con diodo Biolase Epic 940nm si decontamina con la fibra di 300µ mentre si ottiene il debridement sulculare con tecnica sweeping.
Per concludere, grazie al Waterlase Er, Cr:YSGG 2780nm con tip RFPT si può rimuovere più efficacemente il tessuto di granulazione consentendo anche il rimodellamento gengivale.
L’associazione del diodo e dell’erbio completa efficacemente il trattamento della tasca parodontale, delle superfici radicolari od implantari senza surriscaldarle o alterarle, e stimola gli osteoblasti ed il tessuto collagene facilitando la rigenerazione e riparazione del difetto periradicolare o perimplantare.