Lo studio degli spazi ambulatoriali in odontoiatria: dal progetto completo al revamping

Lo studio degli spazi ambulatoriali in odontoiatria: dal progetto completo al revamping

 

Lo spazio ambulatoriale parla di voi, della vostra immagine e del vostro posizionamento.

Studiare un ambiente dedicato a pratiche medicali prevede, prima di tutto, un’attenta valutazione del workflow, quello che tecnicamente viene tradotto nel layout funzionale, che prevede l'analisi di come si muovono i medici, gli operatori e i pazienti all’interno dell’ambulatorio.

Questo passaggio è fondamentale per rendere più efficiente il lavoro. Tale valutazione va fatta non solo negli ambulatori, ma anche negli spazi comuni e di accoglienza. Un’area reception e di attesa studiata bene permette agli operatori di gestire al meglio il proprio lavoro e i pazienti. Quest’area, se ben allestita, inoltre può essere lo spazio ideale per la comunicazione col paziente: durante l'attesa, può avere il tempo di interessarsi ai servizi offerti dall’ambulatorio e alle novità su prodotti/trattamenti.

Negli ambulatori è veramente importante preoccuparsi di agevolare l’attività del medico e il comfort del paziente: spesso, oltre alla poltrona o al lettino per la visita, gli spazi si riempiono di seggiolini, attrezzature e carrellini che complicano i movimenti del medico e peggiorano il percepito del paziente.

Tecnologiaergonomia e razionalizzazione degli spazi devono essere alla base della progettazione di questi luoghi.

Fatte tutte le dovute valutazioni funzionali, che devono sempre dirigere il progetto, si può successivamente “vestire” lo spazio creando un look & feel coerente con l’identità dell’ambulatorio, con il medico e il suo staff.

L’esperienza dello spazio è polisensoriale: quanti più sensi riusciamo a sollecitare ed attivare, tanto più l’esperienza risulta memorabile per il paziente.

La vista va gratificata attraverso un attento e coerente uso del colore e delle forme, oltre che attraverso il mantenimento dell’ordine dello spazio ambulatoriale .

L’ambiente può poi essere caratterizzato da un suo profumo specifico, che si imprime spesso in maniera indelebile sulla memoria. Ci sono strette correlazioni tra le diverse essenze e il messaggio che esse trasmettono ai nostri sensi.

Anche il tatto può essere soddisfatto grazie all’uso di imbottiture e materiali di rivestimento particolarmente gradevoli.

Un sottofondo musicale può servire, infine, a creare un ambiente soft e rilassante, ideale per predisporre positivamente il paziente al trattamento medico.

Tutti questi aspetti sono funzionali alla costruzione della cosiddetta patient experience, che ha l’obiettivo di creare e mantenere la relazione con il paziente.

É possibile tuttavia apportare delle migliorie agli spazi medicali anche senza doverli riprogettare completamente, esistono infatti anche i cosiddetti revamping, che consistono nel “rimaneggiare” gli spazi per migliorare l’immagine e il percepito complessivo senza interventi radicali.

Queste attività possono essere più o meno invasive, ma permettono di dare un nuovo sapore all’ambiente medicale con alcuni interventi mirati. Possono riguardare le tinteggiature o l’inserimento di carte da parati, oppure il rivestimento di elementi d’arredo esistenti, fino alla sostituzione di sedute e divanetti: la cosa più importante è che esista un pensiero progettuale che dia una direzione. Tale strada deve avere a monte un attento studio dei valori e dell’immagine che vuole comunicare l’ambulatorio nel mercato, perché lo spazio è un potente mezzo di comunicazione che deve essere coerente con il posizionamento del medico e con la qualità che si vuole rappresentare. 

Non esiste una regola assoluta: si può essere minimal o pop, l’importante è che tutto quello che percepisce e vede il paziente parli la stessa lingua e rafforzi l’immagine di marca.

È importante affidarsi sempre a dei professionisti quando si decide di intraprendere percorsi che riguardino l’immagine in generale dell’ambulatorio e l’interpretazione dello spazio, proprio per fare in modo che tutto vada nella stessa direzione, con un occhio alla funzionalità e uno all’estetica.

 

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Si laurea in Lettere e Filosofia ad indirizzo di comunicazione con 110/lode, ha conseguito un master in Marketing presso la Business School Profingest di Bologna. Manager d’azienda per oltre 20 anni nel settore della progettazione degli spazi imprenditoriali (retail, horeca e professionali), ha poi scelto la strada della consulenza lavorando per importanti aziende del settore medicale e non. Dal 2018 ha una società, Projecting Bologna, che si occupa della progettazione degli spazi non residenziali, concentrando l’attenzione in primis sul layout funzionale che agevoli il workflow all’interno dei luoghi di lavoro ma anche sullo spazio inteso come strumento di comunicazione e fattore determinante nella patient o customer experience. Su questi temi, sempre nel 2018, ha fondato una società di Marketing strategico WeDoLab, con Annamaria Cofano, con la quale si occupa di identificare per ogni società cliente il valore differenziante rispetto al contesto di mercato dove opera e tradurlo in tutto quello che parla del brand: dagli strumenti di comunicazione agli spazi. Da 15 anni si occupa anche di alta formazione in ambito di comunicazione e marketing, presso scuole di formazione e aziende.
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