Mercurio e amalgama dentale: come adeguarsi al nuovo Regolamento Europeo.

Mercurio e amalgama dentale: come adeguarsi al nuovo Regolamento Europeo.

 

Non entro nel campo clinico del regolamento che vieta di usarla in determinati casi, né sulla necessità di eseguire o meno una otturazione con questo materiale e sulle restrizioni relative alla tipologia di amalgama da usare (incapsulata o meno), mi vorrei soffermare invece su un passaggio che interessa gli odontoiatri che è descritto nell’articolo 10 al punto 4: “A decorrere dal 1° gennaio 2019 gli operatori degli studi odontoiatrici che utilizzano l’amalgama dentale o rimuovono otturazioni contenenti amalgama dentale ovvero denti con tali otturazioni, devono garantire che il proprio studio sia dotato di separatori di amalgama per trattenere e raccogliere le particelle di amalgama, incluse quelle contenute nell’acqua usata“.

Cosa significa da un punto di vista operativo e cosa deve avere uno studio per soddisfare queste richieste?

In pratica l’odontoiatra deve essere in grado di separare e TRATTENERE l’amalgama che utilizza, o che rimuove per uno specifico caso clinico, quando viene aspirata tramite il sistema d’aspirazione (cannule), o viene espettorata dal paziente nella bacinella (sputacchiera). In tutti e due i casi questa amalgama, se non viene intercettata e trattenuta da un separatore, finisce nello scarico fognario e nella relativa rete cittadina ad essa collegata.

Cosa deve fare un dentista per essere in regola?

Partiamo dall’aspirazione e verifichiamo che tipo di aspirazione è installata nello studio (da quanto tempo non mettiamo piede nella sala macchina?):

  • AD ARIA

  • A LIQUIDO

  • A UMIDO

AD ARIA: una macchina genera il vuoto che tramite delle tubature arriva alla/e poltrona/e, ma non può ricevere liquidi aspirati (nei tubi passerà solo aria), quindi per fare questo ogni poltrona dovrà essere equipaggiata con un dispositivo che impedisce ai liquidi aspirati dalle cannule di arrivare alla macchina del vuoto, una volta fatto il suo dovere questo dispositivo scarica i liquidi (sangue, saliva, AMALGAMA, ecc.) nello scarico posto sotto alla poltrona, questo dispositivo si chiama SEPARATORE ARIA/ACQUA, alcuni modelli sono in grado di separare e raccogliere anche l’‘amalgama. Aspirazione ad aria: un separatore aria/acqua e amalgama per ogni riunito.

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Esempio di separatore aria/acqua e amalgama

A LIQUIDO: una macchina che è collegata alla rete idrica attraverso un rubinetto dell’acqua (non entro nel dettaglio, ma se vi interessa non esitate a contattarmi) genera il vuoto che attraverso delle tubature arriva alla/e poltrona/e, la macchina del vuoto (pompa del vuoto) può ricevere i liquidi aspirati da tutti i riuniti (sangue, saliva, AMALGAMA, ecc.) che, una volta arrivati alla pompa, vengono scaricati in fogna senza essere trattati, quindi le parti di amalgama possono così tranquillamente entrare nella rete fognaria. Se vogliamo separare e trattenere l’amalgama, dobbiamo intercettarla prima che venga scaricata in fogna inserendo un separatore d’amalgama. Aspirazione a liquido: un solo separatore d’amalgama per pompa.

A UMIDO: la pompa non è collegata alla rete idrica ma può ricevere i liquidi aspirati quindi anche in questo caso un solo separatore d’amalgama per pompa.

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Esempio di separatore amalgama

Riassumendo: con l’impianto ad aria dobbiamo installare UN SEPARATORE ARIA/ACQUA/AMALGAMA all’interno o all’esterno di ogni riunito, con l’impianto a liquido o a umido UN SOLO SEPARATORE DI AMALGAMA PER OGNI POMPA. Ovviamente i separatori d’amalgama dovranno essere a norma e separare e trattenere almeno il 95 % dell’amalgama (articolo 10 punto 4 appendice a).

Occorre inoltre verificare, nel caso di un impianto d’aspirazione ad aria, che il nostro riunito possa essere equipaggiato con un separatore aria/acqua amalgama che rispetti la normativa europea, quindi che separi e trattenga almeno il 95 % dell’amalgama. La stessa verifica deve essere eseguita per la pompa a liquido o a umido, alcuni modelli infatti NON sono in grado di essere equipaggiati con separatori di amalgama: andranno fatte quindi le opportune considerazioni.

Ora dobbiamo verificare cosa succede quando il paziente espettora i liquidi usati per sciacquarsi la bocca: siccome questi liquidi possono contenere particelle di amalgama è necessario trattare questi liquidi.

Partiamo sempre dal verificare il tipo di aspirazione (se vi state chiedendo cosa c’entra lo scarico della bacinella con l’aspirazione… un po’ di pazienza e lo vedremo), visto che abbiamo già un dispositivo per separare e TRATTENERE l’amalgama installato sul sistema di aspirazione (o sul separatore aria/acqua/amalgama quando abbiamo il sistema di aspirazione ad aria) vediamo di utilizzarlo anche per il trattamento dell’acqua che esce dalla bacinella facendo in modo che quest’acqua si incanali nel sistema di aspirazione e che venga trattata come ho scritto sopra. Per fare questo dobbiamo installare sullo scarico della bacinella una valvola che sia in comunicazione con il sistema di aspirazione e che si apra solo quando arriva il liquido. Su ogni di riunito va inserita la sua specifica valvola che viene chiamata VALVOLA DRENAGGIO SPUTACCHIERA. Chi non dispone della bacinella ovviamente non ne necessita.

Quindi:

  • Riunito con bacinella e aspirazione ad aria: separatore aria/acqua/amalgama installato su ogni riunito​ e valvola drenaggio sputacchiera su ogni riunito se il separatore non è predisposto per ricevere l’acqua della sputacchiera

  • Riunito con bacinella e aspirazione a liquido: un separatore d’amalgama installato sulla pompa e una valvola drenaggio sputacchiera per ogni riunito

  • Riunito con bacinella e aspirazione a umido: come sopra

La normativa evidenzia e impone che il livello di separazione deve essere almeno del 95% ed è proprio per garantire questo che il regolamento fa specifico riferimento anche alla manutenzione che deve essere eseguita secondo le istruzioni del fabbricante (Articolo 10 paragrafo 4 punto b): “I separatori di amalgama devono essere soggetti alla manutenzione​ conformemente alle istruzioni del fabbricante per garantire il più elevato livello di ritenzione praticabile.”

E cosa dobbiamo fare dell’amalgama che il nostro separatore ha trattenuto, o di quella ad esempio inserita in un dente che è stato estratto, (quindi non è passato dal sistema di aspirazione o dalla bacinella)?

Vanno gestiti e consegnati ad una struttura o a una impresa per la gestione dei rifiuti, come descritto nell’articolo 10 paragrafo 6: “I dentisti garantiscono che i loro rifiuti di amalgama, compresi i residui, le particelle e le otturazioni di amalgama nonché i denti, o una loro parte, contaminati con amalgama dentale, siano gestiti e raccolti da una struttura o da un’impresa per la gestione dei rifiuti autorizzata. I dentisti non rilasciano in alcun caso direttamente o indirettamente tali rifiuti di amalgama nell’ambiente”.

Spero di aver fatto un po’ di chiarezza: per ogni delucidazione non esitate a contattarmi e continuate a seguire il blog Dental Trey per rimanere sempre aggiornati!

Lavora in Dental Trey dal 1986 e riveste il ruolo di Responsabile dell’ufficio Tecnico e Progettazione. È il riferimento aziendale per la sua conoscenza di Autocad e di come sviluppare l’impiantistica all’interno degli studi, di attrezzature Cattani, Durr, Metasys, Flex, Faro, Espe, A-dec. Referente tecnico di A-dec per l’Italia, è autorizzato a tenere corsi di formazione per nuovi tecnici.