Capita a tutti! È capitato anche me in passato e continuerà a capitare in futuro a tutte le persone che non conoscono il vero significato del dolore patito e di come questo possa tornarci molto utile.
Sei convinto che la visita sia andata bene, per scoprire solo alla fine che non è esattamente così, venendo gentilmente congedato.
Cosa è successo? Che cosa ti sei perso? Durante la visita potrebbero essere accadute diverse cose, una di queste, una delle più importanti, è quella di non aver compreso la motivazione del paziente.
La motivazione profonda. Conoscerla ti darà un grande vantaggio competitivo, capace di metterti in mano l’arma più potente a disposizione per poter persuadere il tuo interlocutore e mettere in atto tutte quelle azioni che sono necessarie per aiutarlo a spostarsi da una situazione di disagio a una di piacere.
Questa motivazione è il dolore che sta patendo in quel momento il paziente.
La ricerca di piacere è essa stessa dolore perché rappresenta la situazione ideale in cui il paziente vuole essere proiettato. Fuggire da uno stato di sofferenza alla ricerca di una condizione migliore, diversa.
Piacere e dolore sono come moti opposti ma complementari poiché generano in noi la stessa reazione, il movimento.
La procrastinazione è attesa, a te serve movimento.
Quante volte alla fine della prima visita ti sei sentito dire che ci deve pensare?
Ci deve pensare perché non sei stato in grado di scoprire e toccare il suo punto di dolore.
Infatti, quello che noi dovremmo fare in prima visita, è far in modo che il paziente si sposti da una situazione desiderata a una reale, in cui prende la propria decisione: non provare dolore o perseguire il piacere.
Paura e speranza sono le due emozioni fondamentali, poiché proiettano il paziente nel futuro e incidono quindi nel suo agire.
Il piacere nasce dalla speranza, dalla probabilità di migliorare sé stessi e la propria condizione rispetto al presente, che presuppone la mancanza di un bisogno insoddisfatto.
L’intensità del godimento e della necessità di raggiungere il piacere è direttamente proporzionale al dolore patito in precedenza.
L’intensità del godimento è direttamente proporzionale alla rapidità con cui questo potrebbe scomparire.
Questa cosa la conoscono molto bene tutti gli operatori che in questi anni hanno utilizzato l'implantologia a carico immediato per rispondere esattamente a questo tipo di richiesta.
Un dolore patito per anni, che in poche ore può essere annullato, lasciando spazio al piacere di poter tornare a sorridere e mangiare come un tempo.
Anni di errori, omissioni, cattive pratiche, cancellate in poche ore!
L’essere umano ama la magia e questa, a tutti gli effetti, è come se lo fosse.
Queste due leve, se sapute maneggiare correttamente, ti aiuteranno a migliorare sia la vita del tuo paziente che la tua, oltre al fatto che avranno come risvolto molto positivo un’impennata nelle accettazioni dei piani di cura proposti.