COSMETIC DENTISTRY & AESTHETIC MEDICINE: the perfect bromance in the digital era

COSMETIC DENTISTRY & AESTHETIC MEDICINE: the perfect bromance in the digital era

È ormai un concetto largamente condiviso quello secondo cui il risultato estetico è l’obiettivo comune delle diverse specialità odontoiatriche. Considerato il ruolo determinante nelle relazioni personali e sociali, la pianificazione estetica del sorriso non può prescindere da un approccio interdisciplinare esteso anche alla gestione medico-estetica dei tessuti molli periorali.
La maggiore attenzione dedicata alla cura del sé e della propria immagine è un indice di quanto oggi la nostra professione possa essere determinante nel miglioramento del benessere e della qualità di vita del paziente, definendo a pieno il concetto di Oral Health related Quality of Life.

La moderna odontoiatria ci offre un ventaglio di soluzioni ad appannaggio dell’estetica e della cosmesi dentale in cui l’approccio digitale costituisce un win-win nella relazione medico-paziente. Gli indiscussi vantaggi che accompagnano il flusso di lavoro a partire dalla fase diagnostica si associano ad un aumento del valore percepito da parte del paziente, che può beneficiare di immediato set-up/moke-up motivazionale e della realtà aumentata.

Scopo di questo articolo è di mostrare, attraverso la presentazione di un caso clinico, come soluzioni cosmetiche minimamente invasive possano incontrare la medicina estetica periorale nell’ambito dello smilemakeover, usufruendo dei vantaggi diagnostici, progettuali e di monitoraggio offerti dal digitale.  

Materials & Methods

Il caso clinico descrive il management restaurativo-estetico di lesioni amelari ipoplasiche (white spot) a carico degli incisivi centrali in un soggetto di sesso femminile di giovane età (30 anni.). La documentazione fotografica e digitale (TRIOS® 3 Shape) è stata determinanti nel diagnosticare la profondità delle lesioni e la loro differenza nel colore. La gestione cosmetica minimamente invasiva ha previsto una fase di sbiancamento domiciliare (White Dental Beauty® Mild, CP 5%), seguita da un approccio restaurativo diretto delle aree con white spot (CompoSIte®). La pianificazione estetica dello smile frame si è avvalsa di documentazione fotografica e di una scansione labiale-periorale (TRIOS ® 3Shape), che ha consentito di effettuare una dettagliata analisi estetica prima e dopo il trattamento riempitivo con filler HA based (Stylage® Lips).

 

Caso clinico

Ragazza di 30 anni giunge alla nostra osservazione chiedendo un miglioramento generale dell’aspetto dei suoi denti e del suo sorriso.

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Fig 1-2-3. Situazione iniziale

L’anamnesi è positiva per un pregresso trattamento ortodontico con allineatori e per una ipersensibilità generalizzata allo stimolo del freddo.

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Fig 4. Foto Intraorale frontale, che mostra l’evidenza clinica delle WSL (White Spot Lesion)

L’esame clinico mostra la presenza di aree ipoplasiche generalizzate a livello dello smalto, particolarmente evidenti a carico degli elementi 1.1 e 2.1, su cui risultano associate a parziale perdita di sostanza.

Al fine di diagnosticare la profondità delle lesioni si esegue l’esame clinico in transilluminazione palatale, che ne indica una maggiore profondità a livello di 2.1.

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Fig 5. Valutazione della profondità del difetto mediante transilluminazione palatale

Alla documentazione fotografica con determinazione diretta del colore (scala Vita Bleached® 3D Master) si associa una mappatura cromatica effettuata su scansioni intraorali (3Shape TRIOS® Shade mesureament), di particolare importanza in fase diagnostica.

Considerando infatti la differenza di rifrazione (ERI)(1) che insite tra lo smalto intatto rispetto ( 1,62)  ad un’area decalcificata ( 1,33) (Paris et al 2013)(2) , la nostra attenzione è rivolta in particolar modo alla differenza di valore identificata nelle white spot rispetto alle zone circostanti.

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Fig 6. Mappatura cromatica effettuata TRIOS Shade Measurement.

Al fine di omogeneizzare il colore e di ridurre la discrepanza di opacità e traslucenza tra le aree ipocalcificate e le aree circostanti, si decide di effettuare una fase di sbiancamento preliminare al trattamento delle lesioni stesse(3).

Alla luce dell’anamnesi positiva per una ipersensibilità generalizzata verso lo stimolo del freddo, la scelta dell’agente sbiancante è rivolta verso una formulazione che consenta al meglio il managment della stessa (5%CP Mild WDB® Novon).

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Fig 7. Formulazione Mild WDB®

Vengono così realizzati dei tray rigidi 0,5 mm in spessore con reservoir da 1.5 a 2.5, che hanno consentito l’applicazione dell’agente sbiancante durante le ore notturne per un periodo di 4 settimane.

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Fig 8. Progettazione dei modelli per realizzazione di mascherine rigide per sbiancamento, uso notturno.

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Fig 9. Realizzazione di mascherine rigide 0,5 mm con serbatoi da 1.5 a 2.5

Terminata la fase sbiancante, viene effettuata una nuova scansione intraorale al fine di ottenere una mappatura aggiornata del colore.

FIG-10-1Fig 10. Situazione intraorale dopo 4 settimane di WDB Mild® 5%CP

FIG-11-1Fig 11. Mappatura cromatica (TRIOS Shade Measurement.) dopo 4 settimane di bleaching WDB 5%CP

Dopo un periodo di 14 giorni successivo al termine della fase sbiancante, viene effettuata la fase restaurativo-cosmetica, per la quale lo studio digitale delle dimensioni del colore è risultato significativo al fine di progettare un camouflage mimetico delle white spot.

Considerato il livello alto di valore e basso di croma ottenuto dalla fase sbiancante, si decide di utilizzare una sistematica di compositi dedicati al post bleaching restoring (CompoSIte®).

Fig-12-1Fig 12. Isolamento del campo operatorio.

Data la profondità delle lesioni, si effettua una microabrasione tramite sabbiatura diretta delle superfici (50um aluminium oxyde), che comporta la rimozione dell’area decalcificata sull’elemento 2.1.

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Fig 13. Sabbiatura delle superfici con rimozione parziale dell’area decalcificata.

Si procede con la fase adesiva che ha previsto un over-etch della superficie da trattare e l’applicazione di primer e bonding (sistematica etch & rinse, two bottle). 

Fig-14-1Fig 14. Over etch dell’area superficie amelare

 

Al fine di colmare i minimi sottosquadri e di omogeneizzare l’opacità nelle aree sottoposte a microabrasione, viene applicato uno strato di Masque® CompoSIte, cui segue una stratificazione con SIE0. La rifinitura ha riproposto la microtessitura di superficie (Finishing burs, Direct Style®, Komet® powered by StyleItaliano®) , ed è stata seguita dalla fase di lucidatura e brillantatura ( Lucida DiaShine®).

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Fig 15. Brillantatura con Lucida DiaShine Polish®

Fig-16-1Fig 16. Superfici appena lucidate, sotto diga.

Al termine della fase restaurativa, risulta evidente l’area trattata, per cui si attende la reidratazione.

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Fig 17. Camouflage delle WSL prima della reidratazione.

A distanza di 1 settimana dal trattamento, viene fissato un appuntamento di controllo nel quale ci si accerta della completa integrazione mimetica dell’area restaurata.

Fig-19-1Fig 18. Controllo a distanza di 7 giorni dalla fase operatoria

A tal fine si raccoglie documentazione fotografica e nuove scansioni intraorali, in cui lo Shade Measureament® mostra l’omogenizzazione dei paramentri di opacità e traslucenza delle aree trattate rispetto a quelle circostanti non trattate.

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Fig 19. Particolare della scansione a livello delle superfici trattate.

Fig-20-2-1Fig 20. Mappatura cromatica digitale effettuata dopo camouflage delle WSL tramite CompoSIte®.

La paziente risulta soddisfatta dell’esito del trattamento, tuttavia, nell’ottica di migliorare l’intera estetica del sorriso sviene effettata un’analisi dei tessuti molli periorali che evidenzia come il labbro superiore sia scarsamente rappresentato rispetto all’inferiore, con scarsa definizione del filtro e dell’arco di cupido, che tende a scomparire in dinamica, durante l’esposizione dentale al sorriso.

Fig-21-1Fig 21. Esposizione del sorriso: Situazione Iniziale.

Fig-22-1Fig 22. Esposizione del sorriso: Dopo Camouflage delle WSL

Fig-23-1Fig 23. Foto Intraorale dopo camouflage delle WSL

Fig-24-1Fig 24. Proiezione coronale intraorale delle superfici trattate.

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Fig 25, 26. Particolari del sorriso in cui si evince l’omogeneità del colore e delle aree ipoplasiche.

L’analisi estetica viene dettagliata dallo studio effettuato su scansioni ad alta risoluzione dell’area labiale e perilabiale (TRIOS 3 Shape).

Fig-27-1Fig 27. Situazione iniziale: filtro poco rappresentato e dimensione verticale del labbro superiore inferiore ai 2/3 di quella del labbro inferiore.

Fig-28-1Fig 28. Rendering dei tessuti molli periorali ottenuta in seguito a scansione con Trios3® (3Shape)

Viene quindi proposto un trattamento di riproporzionamento e definizione dell’area perorale, per rispondere al meglio a quella che era l’iniziale richiesta della paziente: migliorare l’estetica generale del sorriso nel suo insieme.

Si effettua così un trattamento con filler a base di HA (acido ialuronico) mediamente reticolato, che consente una armonizzazione dello smile frame, evidente sia in statica che in dinamica.

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Fig 29, 29.1 Riproporzionamento dei volumi labiali in statica ed in dinamica, immediato post operatorio.

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Fig 30. Ridefinizione del filtro e dell’arco di cupido.

Fig-31-1Fig 31. Esposizione al sorriso post trattamento con Filler labbra; visione laterale.

Fig-32-1Fig 32. Particolare della nuova esposizione dento-labiale al sorriso.

Si effettua una scansione perilabiale nell’immediato post, che consente la nuova analisi estetica delle proporzioni ottenute, nonché una valutazione dettagliata nelle diverse sezioni/proiezioni dell’aumento volumetrico ottenuto. È stato altresì possibile effettuare un match tra le due scansioni perilabiali al fine di ottenere visivamente e analiticamente una valutazione immediata del cambiamento ottenuto. 

Fig-33-1Fig 33. Rendering Volumetrico dei tessuti molli periorali, immediato post operatorio.

 

Fig-34-1Fig 34. Match tra le scansioni perilabiali effettuate prima e dopo il trattamento di filler con HA. E’ evidente il profilo di aumento sagittale.

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Fig 35. Match tra le scansioni perilabiali effettuate prima e dopo il trattamento di filler con HA. E’ evidente il profilo di aumento in submentovertice.

ultimaFig 36. Situazione iniziale e finale.

Conclusioni

In un periodo storico caratterizzato dall’aumento della richiesta estetica, trattamenti ortodontici, restaurativo-estetici, cosmetici trovano ampio campo di applicazione. Come sempre, una corretta fase diagnostica è determinante per la pianificazione ed il successo dei trattamenti proposti, e in questo ambito il digitale offre un mutuo vantaggio per il dentista e per il paziente, aumentando il valore percepito insieme alla predicibilità ed efficienza delle nostre proposte terapeutiche.
La medicina estetica periorale non può che essere considerata parte integrante della pianificazione dello smile makover, in quanto determinante nell’estetica del viso e del sorriso, valorizzando così l’esito dei nostri trattamenti odontoiatrici.
L’utilizzo dello scanner intraorale nelle aree dei tessuti molli periorali può offrire un notevole vantaggio diagnostico nonché di monitoraggio dell’ incremento volumetrico ottenuto da un trattamento a base di acido ialuronico. Questo può porre le basi per ulteriori studi riguardanti il follow-up a medio-lungo termine di trattamenti medico-estetici riempitivi effettuati nell’area periorale.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  1. Rocha Gomes Torres C, Borges A B, Torres L MS, Gomes I S, de Oliveira R S. Effect of caries infiltration technique and fluoride therapy on the colour masking of white spot lesions. J Dent. 2011;39(03):202–207. [PubMed] [Google Scholar]
  2. Paris S, Schwendicke F, Keltsch J et al. Masking of white spot lesions by resin infiltration invitro. J Dent 2013;41(5) e28-34.
  3. Bleaching reduced the color disparities between sound and carious enamel without deteriorating the chemical and mechanical properties (Kim Y, et al. Oper Dent. 2016. PMID: 26669503)
Dopo la laurea, diversi corsi di perfezionamento le hanno permesso di implementare le conoscenze in ambito dell’odontoiatria restaurativa e dell’endodonzia, cui ha associato una valida esperienza formativa c/o il reparto di Conservativa ed Endodonzia dell’Università di Chieti (Prof. C. D’Arcangelo, Prof. V.A. Malagnino). La scuola di Specializzazione, insieme ad altri corsi specialistici, l'hanno introdotta nell’ambito ortodontico, a cui si è indirizzata buona parte della sua attività lavorativa e verso cui è rivolto il suo interesse professionale nel futuro. In tale ambito, ha dedicato parte dell’attività formativa al trattamento ortodontico di esiti di LPS, grazie alla collaborazione con il team dell’associazione Operation Smile ®, di cui è membro accreditato. Svolge un’attività di frequenza volontaria c/o il reparto di ortodonzia del San Filippo Neri (Smile House ® Roma), prevalentemente a carico della suddetta tipologia di pazienti. Negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di formazione in medicina estetica e rigenerativa di competenza odontoiatrica, al fine di ottenere delle conoscenze specifiche riguardo la gestione dei tessuti molli periorali e del III medio del volto.