Un paziente, maschio, di 43 anni, in ottime condizioni di salute generale, mostra un’importante compromissione del cavo orale: numerosi elementi persi per patologia cariosa, estrusione di quelli presenti, disconforto masticatorio e disagio estetico.
Il paziente, dall’analisi extraorale e intraorale, mostra una moderata perdita della dimensione verticale.
Gli esami radiografici e le immagini intraorali confermano quanto descritto:
Le registrazioni occlusali consentono di montare i modelli in articolatore alla nuova dimensione verticale.
Viene dapprima cerato il gruppo frontale sul modello in gesso e testato intraoralmente. Successivamente viene completato il montaggio degli elementi posteriori.
Di seguito “le determinanti” ossia la cera che registra la corretta relazione interarcata e la chiave in silicone che stabilisce overjet e overbite.
La ceratura completa viene scansionata in laboratorio affinché potesse guidare la pianificazione implantare nella posizione ideale. In questo modo è possibile realizzare il modello master che includeva già gli analoghi da laboratorio.
Con l’ausilio delle determinanti è possibile rispettare i principi del cross mounting e montare correttamente il modello master in articolatore.
Sempre grazie alle determinanti è possibile realizzare il manufatto provvisorio per il carico immediato rispettando il montaggio denti eseguito in fase diagnostica.
Conoscendo la posizione degli impianti, grazie alla pianificazione chirurgica preliminare, è possibile realizzare una fusione che consenta di rinforzare il manufatto provvisorio.
Di seguito il manufatto protesico provvisorio prima dell’intervento chirurgico:
Di seguito le radiografie al termine della chirurgia:
A 15 giorni dall’intervento, momento in cui vengono rimosse le suture, i tessuti molli appaiono privi di fenomeni flogistici e il paziente mostra piena soddisfazione per il sorriso ritrovato.
A 2 mesi dall’intervento viene eseguita una ribasatura in composito del restauro provvisorio. Il paziente, mostrando piena soddisfazione, chiede di attendere alla realizzazione del restauro definitivo per ragioni economiche.
A 6 mesi dall’intervento la condizione intraorale è assolutamente stabile. Il paziente chiede di attendere ulteriormente non mostrando alcun disagio né estetico né funzionale.
Di controllo in controllo si raggiungono i 3 anni dall’intervento chirurgico, momento in cui il paziente autorizza la realizzazione del restauro definitivo.
Intanto, lo sviluppo delle tecnologie dentali offre la possibilità di adottare un flusso digitale per la fase protesica.
Le immagini seguenti mostrano la completa salute dei tessuti molli e la perfetta stabilità dei tessuti molli.
La scansione intraorale consente agevolmente di sovrapporre la morfologia del precedente restauro, funzionalizzato nel tempo, con la posizione implantare.
Mediante il montaggio crociato è possibile realizzare una barra “test” in alluminio, per validare l’impronta ottica, e una sovrastruttura in resina che consente di testare la funzione e l’estetica del futuro restauro.
Il restauro definitivo viene realizzato in cromo-cobalto/ceramica ad avvitamento diretto su connessioni vario-multi Thommen Medical.
L’integrazione estetica del restauro è apprezzabile nelle immagini seguenti:
Le radiografie confermano la precisione del restauro e stabilità dei livelli ossei peri-implantari.
La soddisfazione del paziente è evidente nell’immagine del volto, mentre i tessuti duri e molli continuano a mostrarsi stabili e sani fino all’ultimo controllo clinico e radiografico , eseguito a distanza di 7 anni dall’inserimento implantare.